Charlie Chaplin e La Febbre dell’Oro


"Con l’articolo sulla “Febbre dell’oro” fu come se cominciassi veramente a far peau neuve…”
(G. Alberti).
La stesura del saggio Charlie Chaplin e “La febbre dell’oro”, pubblicato nella rivista "Il Baretti" nel giugno 1926, costituì un punto di svolta per Guglielmo Alberti stesso.
L’interesse e l’impegno che egli dedicava al cinema aveva ragioni più profonde della curiosità per un arte recentissima,
nelle opere dei registi migliori trovava espresse inquietudini e contraddizioni che erano anche le sue:
“il tema della solitudine struggente che si alimenta di sogno...” (G. Alberti).

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