LA FAMIGLIA
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Guglielmo nacque a Torino il 14 gennaio 1900, primogenito dei tre figli di Mario Mori Ubaldini degli Alberti (1869-1918) e di Enrichetta Ferrero della Marmora (1874-1948).
Quello stesso anno, a marzo, il re Umberto I emise un motu proprio nel quale disponeva che fosse trasmissibile per via femminile ai maschi primogeniti il titolo di marchese della Marmora; famiglia, quella della madre, legata ai fasti e alle vicende militari e politiche del periodo risorgimentale. Guglielmo nella sua vita attenuò la visibilità di questo cognome ed infatti è conosciuto come scrittore come Guglielmo Alberti.
D’altra parte anche suo padre Mario Mori Ubaldini degli Alberti, discendente del ramo fiorentino degli Alberti reso noto dall’umanista Leon Battista, aveva scelto di firmare i suoi scritti di storia del Risorgimento firmandosi Mario degli Alberti.
Ebbe una sorella e un fratello: Giulio, nato nel 1904, e Raffaella, nata nel 1910.
Figura importante dell’infanzia di Alberti fu Miss Jack, una delle istitutrici che rimase in casa dal 1911 al 1919: fu grazie a lei che i tre fratelli appresero la lingua inglese e che Guglilemo fece (come egli stesso racconta) una delle letture da cui doveva rimanere più segnato in quei giovani anni, quella di David Copperfield. Oltre alla propria lingua, Miss Jack conosceva alla perfezione anche il francese e il tedesco, e ciò fece sì che i tre ragazzi sapessero parlare e scrivere correntemente le tre lingue.
Il fratello Giulio morì giovanissimo a 16 anni.
La sorella nel 1932 prese i voti nell’ordine delle Missionarie Francescane di Maria, scelta che la portò a trascorrere la maggior parte della sua vita in Sud America. Questa scelta venne vissuta in maniera traumatica dalla madre Enrichetta e Guglielmo svolse un ruolo cardine nel rapporto tra le due donne.
Nel 1945 incontrò a Ginevra Marilina Cavazza che già conosceva e che sposò a Friburgo nel maggio dello stesso anno.
Marilina nacque a Bologna il 12 novembre 1912 da Filippo Cavazza ed Elvira Belgrano.
Suo padre, entomologo e zoologo, era il maggiore dei tre figli del conte Francesco Cavazza. Banchieri dalla fine del Settecento. I Cavazza hanno in Francesco e sua moglie Lina Bianconcini, nonni di Marilina, due protagonisti innovatori e anticonvenzionali della vita bolognese: Francesco fondò l’Istituto dei Ciechi e contribuì con le sue sostanze a numerose iniziative, Lina fu una dei maggiori ispiratori del movimento di riscoperta di Æmilia Ars e l’inventrice, durante la prima guerra mondiale prima e poi in occasione del terremoto di Messina, di una istituzione con il nome di Ufficio Notizie.
Marilina fin da giovane dimostrò una forte sensibilità per le attività di solidarietà e fu portatrice di un saldo antifascismo. Maturò nel corso dei suoi studi bolognesi un interesse per i temi dell’educazione e della pedagogia e, per coltivarli, nel 1942 si trasferì a Ginevra dove seguì i corsi di Jean Piaget.
Nel 1945 Guglielmo e Marilina, tornati in Italia, si stabilirono a Firenze, ma nelle vacanze estive la famiglia tornava a Biella, nella casa materna.
Dal matrimonio nasceranno tre figli: Giulia Benedetta nel 1946, Natalia nel 1948 e Francesco nel 1950.
Persone
Enrichetta Ferrero della MarmoraMario Mori Ubaldini degli Alberti La Marmora
Marilina Cavazza
Giulio Mori Ubaldini degli Alberti La Marmora
Raffaella Mori Ubaldini degli Alberti La Marmora
Constance Jack